Il Manifesto della Comunicazione non ostile è un impegno di responsabilità condivisa, con l’obiettivo di favorire comportamenti rispettosi e civili. 

Nato a Trieste nel 2016 dall’Associazione “Parole ostili”, il manifesto consta di 10 punti, 10 consigli  per una buona e corretta comunicazione. 

Una comunicazione inefficace, infatti, genera odio e incomprensione, logorando ogni tipo di relazione interpersonale. 

Il decalogo, seppur dedicato alla comunicazione in rete, infatti, è generalmente applicabile, per la portata universale dei suoi contenuti, in ogni contesto.

Questo progetto sociale di sensibilizzazione contro la violenza delle parole è stato previsto dall’Associazione stessa per diversi ambiti: scuola, infanzia, sport, scienza, Pubblica Amministrazione, inclusione, politica e aziende. 

Rispetto a quest’ultimo ambito è interessante constatare come più di venti grandi imprese abbiano prestato il loro contributo per redigere delle poche e semplici regole per un dialogo trasparente e sincero fra aziende, clienti e stakeholder.

Comunicare in maniera “non ostile” permetterebbe di dare avvio ad una comunicazione efficace. 

Comunicare in maniera efficace significa fare in modo che il messaggio che l’emittente desidera comunicare al ricevente, arrivi in modo da poter essere correttamente compreso. 

E’ possibile che, durante una comunicazione, si venga disturbati o interrotti da rumori di sottofondo, quali interferenze esterne come una campanella che suona, le urla di un bambino, il segnale interrotto della linea telefonica o interferenze interne, come emozioni o pensieri.

Quando si è in un conflitto è facile che la comunicazione sia inefficace od ostile, in quanto l’urgenza di replicare impedisce di ascoltare profondamente l’altro, tanto da non comprendere realmente quello che viene detto. 

In mediazione civile o familiare, luogo protetto, deputato al raggiungimento di un accordo, viene riattivata la comunicazione disfunzionale e/o interrotta, con delle tecniche specifiche, proprie della professione. 

In particolare, il mediatore utilizza una serie di strumenti, quali: ascolto attivo, riformulazione, domande, metodo maieutico, utilizzo di un linguaggio semplice, chiaro e positivo, futuro centrismo e così via… 

Del resto, un conflitto, per poter essere gestito, necessita di una piena comprensione. 

Le persone si sentiranno sempre intrappolate ed invischiate, se non riusciranno a fare luce sul futuro che infonde loro speranza. 

Per esserci comprensione è necessario che i messaggi arrivino a destinazione senza interferenze o errate interpretazioni. 

La Camera di Mediazione Nazionale di Modena è accanto a voi per ristabilire o attivare una comunicazione efficace tra ex partner, tra aziende, tra clienti, tra colleghi, tra condomini o coinquilini, tra amici o parenti…