La “dama in oro” di Gustav Klimt, commissionata da Ferdinand Bloch-Bauer, ricco imprenditore ebreo di Vienna viene confiscata dai nazisti, durante la Seconda Guerra Mondiale. Dopo tanti anni, la nipote della “donna in oro”, Maria Altmann, decide di avviare un contenzioso (noto come Republic of Austria v. Altmann) con il governo austriaco, che si trascinerà per 7 lunghi anni. La Signora Altmann, non interessata al denaro, chiede al governo austriaco giustizia, che venga fatta luce sulla tragica storia della sua famiglia, che vengano riconosciuti i diritti offesi durante il periodo più buio del novecento, che possa sentirsi finalmente riparata dall’Anschluss.
La controversia si chiude nel 2006 con un arbitrato che riconosce le ragioni di Maria Altmann.
Il caso porta a riflettere su come le ADR, tra cui arbitrato e mediazione, siano indubbiamente risolutive nelle controversie in ambito artistico. La disputa in oggetto racchiude, infatti, molto di più di una storia di restituzione di quadri sottratti illegalmente ad una famiglia ebrea di Vienna. Il conflitto in esame concerne una perdita emotiva molto profonda: il furto d’identità di un popolo e la privazione della libertà dello stesso. In tal senso, la restituzione, non connessa meramente al possesso, alla proprietà, si eleva a valore morale.
La restituzione di quanto perso in termini di affetti, luoghi e appartenenza non può avvenire, infatti, per mezzo di un giudizio ordinario, ma solamente in mediazione, procedimento quest’ultimo in grado di accogliere le emozioni e di prendersi cura del conflitto, degli effetti distruttivi dello stesso.

Le mediazioni volontarie e obbligatorie nell’arte

I conflitti in ambito artistico possono riguardare sia l’oggetto della lite (es. compravendita di un quadro), che il soggetto della controversia. A tal proposito, le mediazioni volontarie, la cui domanda viene depositata dalle parti senza obbligo di legge, sono le più frequenti. Gli artisti, infatti, prediligono l’istituto della mediazione, in quanto permette di preservare la loro immagine,
soprattutto quando si tratta di controversie insorte per motivi futili.
Per quanto concerne, invece, le mediazioni obbligatorie, queste possono riguardare: diffamazioni a mezzo stampa, successioni, divisioni ereditarie, contratti finanziari e bancari (es. investimenti in opere d’arte tramite strumenti finanziari presenti sul mercato).

Caso studio sull’autenticità di un quadro

Il Signore X compra presso una galleria emiliana un quadro di un artista in forte crescita sul mercato internazionale e, in particolare, sul mercato orientale. La firma distintiva di questo artista è data dall’eclettismo nei materiali utilizzati dallo stesso per le sue opere. Pertanto il Signor X, riconoscendo questa particolarità dell’artista, è sicuro ed orgoglioso dell’acquisto fatto.
In seguito, però, l’opera viene dichiarata falsa dallo stesso artista, il quale ne disconosce la paternità, nonostante la documentazione fornita dalla galleria in merito all’autenticità dell’opera.
Prima di rivolgersi al Tribunale competente per instaurare il giudizio, la famosa galleria propone al Signor X di presentare l’istanza di mediazione alla Camera di Mediazione Nazionale, al fine di risolvere la controversia attraverso l’instaurazione del procedimento di mediazione. L’accordo raggiunto prevede la distruzione dell’opera acquistata dal Signor X, la possibilità per lo stesso Signore di commissionare un’altra opera usufruendo del 25% di sconto e l’uso gratuito delle sale della galleria per il prossimo vernissage dell’artista.

Quali sono i vantaggi della mediazione nelle controversie riguardanti l’arte?

Rapidità: il procedimento non può durare più di 3 mesi dal deposito della domanda. La mediazione, inoltre, può essere attivata velocemente, depositando la domanda anche online.
Riservatezza: il procedimento garantisce la piena riservatezza di artisti e galleristi. Quest’ultimi, infatti, grazie alla mediazione, non vengono esposti alla pubblicità prevista per gli altri mezzi di giustizia ordinaria. Anche se coinvolti in una controversia, potranno, infatti, continuare serenamente a dedicarsi all’arte, senza finire nel mirino di curiosi e/o dei media.
Economicità: i costi della mediazione sono molto bassi, soprattutto rispetto ad un contenzioso ordinario o all’arbitrato.
Consulenza tecnica di mediazione CTM: in mediazione, infatti, possono essere invitati gli esperti che le parti ritengono utili per risolvere la controversia, come uno storico, un Professore rinomato e/ o un art advisor, etc. .
Crescita e benessere personale: esigenze ricorrenti per chi ha a che fare con il mondo dell’arte.