Inaugurazione dell’anno giudiziario 2024 ed è già tempo di un primo bilancio per quello che riguarda la riforma Cartabia. E un primo consuntivo ci dice che la durata dei processi è in calo, mentre il ministro della Giustizia Carlo Nordio annuncia che in questa nuova fase si punta dritto sulla cultura della conciliazione.

Secondo il primo presidente della Corte di Cassazione Margherita Cassano, mediazione, giustizia riparativa e pene sostitutive di quelle detentive brevi hanno «maggiormente inciso sull’effettività della risposta giudiziaria».

Come riportato da Dario Ferrara su Italia Oggi Sette del 5 febbraio 2024 «Per il civile si riducono le pendenze nei tribunali (8,2%) e nelle corti d’appello (9,8%). Altrettanto vale per la durata media dei procedimenti, in primo grado (6,6%) e in secondo (7%). Al 30 giugno 2023 il numero degli affari civili pendenti presso tutti gli uffici giudiziari di merito è di 2.650.816 unità contro i 2.775.123 del 2022: la riduzione per primo e secondo grado insieme ammonta al 4,5%. E si conferma il trend, visto che nel 2021 risultavano ancora 2.987.747 giudizi in corso».

E’ proprio la mediazione a meritarsi la citazione della prima presidente Cassano «fra i tanti aspetti delle modifiche normative che hanno reso possibili questi risultati confortanti»: dai dati ministeriali infatti emerge «una sua significativa applicazione» soprattutto nelle cause in tema di successione, divisione ereditaria, diritti reali, condominio, assicurazione, responsabilità extra-contrattuale già instaurata «a dimostrazione di un mutamento condiviso di cultura di giudici e avvocati».

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Testo a cura di Stefano Bonacorsi, referente sede di Modena della Camera di Mediazione Nazionale